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Ancora più notevole è la capacità dei brasiliani di scegliere cosa, dove, quando e come mangiare (arte de comer bem, arte del mangiare bene).
La cucina brasiliana riunisce in sé elementi e influenze provenienti da un gran numero di culture e può essere efficacemente definita con le sue tre caratteristiche più apprezzabili: abbondanza, freschezza e semplicità.

Data la ricchezza e la varietà di ingredienti freschi, i brasiliani di solito consumano il loro cibo così com’è, senza aggiungere salse elaborate né utilizzare metodi di cottura particolari.
La carne viene cosparsa di sale e posta a cuocere sulla griglia, mentre le verdure vengono cotte al vapore e servite senza condimenti. Detto ciò, va precisato che esistono anche sofisticati piatti regionali, la cui accurata preparazione ripaga sempre il palato. Salvo qualche eccezione, i brasiliani tendono a evitare i sapori troppo piccanti.
Così come non vi sono tratti somatici associabili univocamente alle diverse regioni del Brasile, allo stesso modo non esiste un’unica cucina brasiliana.

In linea generale un pasto tipico, disponibile praticamente ovunque, di norma comprende arroz e feijão (riso e fagioli), gli alimenti base della dieta, entrambi cotti con aglio e cipolla. Al riso vengono quasi sempre aggiunti pomodori e ai fagioli foglie di alloro e talvolta qualche dadino di pancetta. I fagioli vengono spesso cosparsi con farofa, farina di manioca saltata nel burro, e in qualche occasione con uova e pancetta.
Al ristorante (fatta eccezione per i locali più esclusivi), le pietanze vengono di norme servite in stile familiare, vale a dire in porzioni abbondanti su piatti comuni, e tutte in contemporanea (tranne il dolce), per cui non esistono portate vere e proprie.
Chiamate churrasco o grelhadas, le carni alla griglia costituiscono il coronamento del pasto, con la carne di pollo, manzo o maiale che viene cosparsa di sale e messa ad arrostire direttamente sul fuoco. Il piatto principale è accompagnato da un’insalata verde oppure da un piatto di verdure.

Le patatine fritte – di solito servite in porzioni molto abbondanti – rappresentano un altro piatto popolare in ogni parte del paese, tuttavia si può scegliere qualcosa di più locale ordinando manioca fritta.

Dopo una pausa per favorire la digestione, viene servito il dessert (sobremesa), che può essere costituito da frutta fresca o conservata, un budino guarnito con cocco o maracujá, pasticcini cremosi, doce de leite (una sorta di crème caramel) in varie forme oppure quindim, una specie di sformato. Il pasto può però dirsi concluso solo dopo aver bevuto una tazza di caffè forte e dolce, ovviamente di produzione brasiliana.

BEVANDE ANALCOLICHE

I sucos (succhi) brasiliani sono veramente divini e preparati con i più svariati alimenti: arancia, lime, papaya, banana, frutto della passione, carota, barbabietola, ananas, melone, anguria, avocado… A questi prodotti si aggiungono i frutti amazzonici, che molto difficilmente si trovano fuori dal Brasile (açaí, guaraná, graviolar, cupuaçu…).
L’agua de côco (latte di cocco) è diffusa in qualsiasi località calda e molto affollata. Con pochi fendenti assestati con un coltello da macellaio, i venditori riescono a creare un foro abbastanza largo da lasciar passare una cannuccia.
A Rio de Janeiro, città nel cui stile di vita i succhi rappresentano un’abitudine ormai imprescindibile, si trovano bar che ne preparano fino a 40 varietà a base di frutta, verdura o polpa fresche. I succhi possono essere ordinati sem açúcar e gelo o natural, se li si preferisce senza zucchero e ghiaccio. Tenete però presente che spesso vengono allungati con acqua. In genere si tratta di acqua purificata ma – se avete dubbi – potete chiedere che vengano mescolati con suco de laranja (succo d’arancia) anziché con acqua, oppure ordinare una vitamina, termine con cui viene indicato un succo mescolato con latte. La spremuta d’arancia viene mescolata solo di rado con altre sostanze.
I brasiliani amano il caffè “forte come il diavolo, caldo come l’inferno e dolce come l’amore”. Al mattino lo prendono con il latte (café com leite), mentre nelle altre ore della giornata si concedono un cafezinho, caffè nero servito in un bicchiere oppure in una tazzina da espresso, spesso già zuccherato. Il caffè viene servito nei bar, dove lo si beve al banco, e distribuito gratuitamente da grandi thermos nei ristoranti, nelle reception degli alberghi e negli uffici per mantenere la gente vivace e attiva per tutto l’arco della giornata. L’espresso è sempre più diffuso negli esercizi di livello elevato e praticamente ovunque a São Paulo, città che vanta una cultura del caffè estremamente raffinata.
Più difficile è riuscire a trovare una buona tazza di tè, ma l’erva maté (chiamata anche semplicemente maté) può rappresentare una valida alternativa. Questa bevanda si trova in ogni parte del paese e di solito viene servita fredda e dolce fino alla nausea. Solo nello stato di Rio Grande do Sul viene bevuta calda.
Lo ‘champagne’ di guaraná, ricavato dalla rinomata bacca amazzonica, compete con la Coca Cola come bibita analcolica preferita dai brasiliani. Si serve freddo, dolce e addizionato con anidride carbonica e pare abbia proprietà salutari di ogni genere.

BEVANDE ALCOLICHE

I brasiliani amano moltissimo la birra bem gelada (ghiacciata). Di norma, una cerveja è una bottiglia di birra da 600 ml, una ‘longneck’ (‘collo lungo’) una bottiglia da 300 ml, mentre una cervejinha è una lattina da 300 ml. Il chope è una birra chiara alla spina dal limitato tenore alcolico e generalmente di qualità superiore rispetto alle birre vendute in lattina o in bottiglia.
Nelle grandi città si trova anche il chope escuro, una birra scura a bassa gradazione alcolica. In Brasile si trascorre spesso la serata seduti su sedie di plastica davanti a tavoli di plastica sistemati alla bell’e meglio su un marciapiede o su una terrazza, con le bottiglie e i bicchieri vuoti lasciati ad accumularsi quali fossero una sorta di segno di apprezzamento della clientela.
Chiamata anche pinga o aguardente, la cachaça è un liquore ad alta gradazione alcolica ricavato dalla canna da zucchero che viene prodotto e bevuto in ogni parte del paese. La cachaça può costare meno dell’acqua (sul serio!) oppure quanto un buon whisky invecchiato e in effetti il prezzo rappresenta un indicatore molto attendibile di quanto possano variare il suo sapore e i suoi effetti.
La caipirinha è considerata la bevanda nazionale brasiliana. Gli ingredienti sono semplici – cachaça con lime, zucchero e ghiaccio tritati – quando è fatta a regola d’arte, può risultare davvero sublime nell’aria fresca della sera. Per preparare la caipirosca, si sostituisce la cachaça con la vodka e il lime con frutta di vario genere come le fragole, i kiwi, l’ananas e la pitanga (un frutto simile alla ciliegia).
La batida è una bevanda deliziosamente cremosa a base di cachaça e succo di frutta fresca, simile al daiquiri.

RISTORANTI

In Brasile troverete un gran numero di locali in cui cenare adatti a tutti gusti e a tutte le tasche.
La scelta include:

  • lanchonete (snack bar o tavole calde): un tripudio di ghiottonerie fritte;
  • bar e botequim (ristoranti frequentati da operai): all’ora di pranzo servono il prato feito (pasto caldo già pronto comprendente riso, fagioli, una portata di carne e un’insalata);
  • ristoranti por-kilo: ideali per consumare un pasto veloce, economico e gustoso; servono i piatti a peso, con prezzi compresi tra R$35 e R$60 al chilogrammo. In genere, tra le pietanze proposte figurano verdure fresche, riso, fagioli, carne e pesce alla griglia, ai quali si aggiunge sempre qualche specialità regionale. Il consiglio: andateci abbastanza presto (alle 12 per il pranzo e tra le 19 e le 20 per la cena), quando il cibo è fresco e disponibile in grandi quantità;
  • ristoranti che allestiscono rodízio (ricchi buffet da cui ci si può servire a volontà): molto frequentati sono i rodízio che servono pizza e massa (pasta), dove nella maggior parte dei casi si spende una cifra compresa tra R$18 e R$30;
  • churrascarias: sono specializzate in carne alla griglia, servita fresca di cottura; in genere sono locali stile rodízio, che comprendono anche un buffet di insalate. In genere i prezzi sono compresi tra R$35 e R$100;
  • locali più raffinati, con tovaglie immacolate e menu à la carte.

Chi viaggia da solo si sentirà a proprio agio praticamente ovunque.
Se avete voglia di fare quattro chiacchiere, dirigetevi verso il bar o la bancarella gastronomica più vicina, dove non avrete difficoltà a trovare un interlocutore.
La mancia non è necessaria: il conto comprende già il 10% di servizio. Nei ristoranti frequentati dai viaggiatori stranieri, controllate sempre con attenzione il resto e assicuratevi che il vostro conto indichi tutte le voci; in caso contrario, potete chiedere: Pode discriminar? (‘Può specificare le singole voci?’). In linea generale, nei locali brasiliani ai clienti non si mette mai fretta perché lascino libero il tavolo, per cui ci si può trattenere quanto si vuole quasi ovunque.

ABITUDINI A TAVOLA

Al mattino, i brasiliani fanno di solito una prima colazione leggera (café da manha, spesso chiamata semplicemente café) a base di caffè macchiato e un prodotto da forno dolce o salato. Il pranzo (almoço) è molto sostanzioso e in genere viene consumato tra le 12 e le 14. Seguono un abbondante lanche (spuntino del tardo pomeriggio), costituito da un salgadinho con un succo, un caffè o una birra, e una cena leggera (jantar) con una zuppa e/o un paio di sandwich o qualche avanzo del pranzo, consumata generalmente verso le 21 o anche più tardi.
Molte famiglie numerose osservano religiosamente la tradizione di riunirsi per il pranzo della domenica. Questo è il pasto più importante della settimana e spesso può protrarsi fino alle 17 o anche più tardi, al punto da incorporare il lanche e il jantar.
Gli spuntini rappresentano un’abitudine comune a qualsiasi ora del giorno o della notte, così come prendere un caffè al volo, in genere con una buona dose di zucchero.