Cappella degli Scrovegni

Visitare la Cappella degli Scrovegni, il capolavoro di Giotto a Padova

La Cappella degli Scrovegni di Padova è un luogo di grande fama. Qui, infatti, è conservato uno dei più celebri cicli pittorici realizzati da Giotto e dalla sua scuola. L’opera rappresenta uno dei massimi esempi dell’arte figurativa occidentale, un’opera rivoluzionaria e meravigliosa. Ogni anno migliaia di turisti si recano a Padova per visitare questo luogo unico e ammirare quello che viene considerato il capolavoro di Giotto.

 

La storia della Cappella degli Scrovegni

Il nome ufficiale di questo edificio sarebbe “Santa Maria della Carità”. “Scrovegni” è il cognome del committente dell’opera, Enrico degli Scrovegni, banchiere, politico e mecenate padovano. Suo padre, Rinaldo degli Scrovegni, era un uomo di grande fama all’epoca, sebbene questa non fosse delle migliori: Dante lo aveva messo all’Inforno per le sue attività di usuraio. Secondo alcune voci, Enrico avrebbe commissionato la Cappella degli Scrovegni per “espiare” i peccati paterni. In realtà, pare che Enrico avesse seguito le stesse orme del padre, facendo leva sulle attività monetarie per intraprendere una carriera in politica. Costruire una chiesa di questo tipo era un modo di ingraziarsi il potere papale, guadagnandosi un alleato politico molto importante. Il banchiere non baderà a spese per realizzare l’opera e si affiderà al più grande pittore dell’epoca, il toscano Giotto di Bondone.

 

La rivoluzione di Giotto a Padova

Giotto affrescherà l’intero ciclo della cappella di Santa Maria della Carità in soli due anni, nel periodo che va tra 1303 e il 1305. Gli affreschi ricoprono l’intera superficie interna dell’edificio, rappresentando la Storia della Salvezza. Sull’arco trionfale e lungo le navate vediamo le Storie della Vita della Vergine e di Cristo. Sulle pareti maggiori troviamo la rappresentazione dei Vizi e le Virtù, con una rappresentazione del Giudizio Universale sulla controfacciata. L’opera è maestosa e rivoluzionaria. Giotto introduce, infatti, diversi elementi di prospettiva, iniziando a proporre una resa della terza dimensione che anticiperà le teorie pittoriche del Rinascimento di oltre cent’anni. Gli esseri umani vengono rappresentati nella loro fisicità più concreta, animati da vere passioni, da gioie e da dolori.

A partire dal 2021, gli affreschi della Cappella degli Scrovegni rientrano nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO.

 

Visitare la Cappella degli Scrovegni: informazioni e consigli utili

Per visitare la Cappella degli Scrovegni si consiglia di prenotare in anticipo. La biglietteria si trova a circa 100 m dal sito, all’ingresso dei Musei Civici agli Eremitani in Piazza Eremitani n.8. Occorre presentarsi all’ingresso della Cappella con almeno 5 minuti d’anticipo rispetto all’orario indicato sul biglietto. La visita ha una durata di 15 minuti. In caso di ritardo, infatti, non sarà possibile entrare a visita iniziata, ma occorrerà pagare un nuovo biglietto e accedere alla visita guidata successiva. Ogni visita prevede gruppi con un numero uguale e non superiore alle 10 persone, guida inclusa. Queste ristrettezze sono dovute al fatto che l’ambiente interno della Cappella degli Scrovegni è protetto e microclimatizzato. Le porte di entrata e di uscita non possono quindi essere aperte, se non negli orari prestabiliti. All’interno dell’edificio è possibile fare fotografie, purché non si usi il flash e non si tocchino i dipinti. Non è possibile entrare con animali al seguito, borse, cibi e bevande.

 

Scoprire Padova e le sue bellezze

Oltre alla splendida cappella giottesca, il centro di Padova ha molto da offrire ai suoi visitatori. è il caso della maestosa Basilica di Sant’Antonio da Padova, di Palazzo Bo, il Palazzo della Ragione e dei Musei Civici Eremitani. Non solo, la città veneta vanta anche grandiose piazze, come la Piazza dei Signori. La piazza di Prato della Valle di Padova rappresenta una delle piazze più grandi e suggestive d’ Europa. Scopri di più su questa affascinante città, prenota subito il tuo tour City Sightseeing Padova.

 

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Foto di Hugo DK per Wikimedia