Come fanno i non vedenti a riconoscere monete e banconote Forexchange

Come fanno i non vedenti a riconoscere monete e banconote

Vi siete mai chiesti come facciano le persone non vedenti o con problemi visivi a riconoscere monete e banconote con relativa semplicità? Ovviamente esiste un sistema creato ad-hoc nella fase di progettazione degli euro, nato dalla collaborazione tra la Banca centrale europea e l’Unione europea dei ciechi (EBU).

Le monete. Durante la progettazione, si è fatto in modo di differenziare quanto più possibile tutte le monete, pur mantenendo caratteristiche di coerenza all’aumentare del valore. Tutte, infatti, hanno forme, colori e soprattutto bordi diversi. Peso e spessore vanno di pari passo: più pesanti e spesse sono, maggiore sarà anche il loro valore.

Uno dei principali metodi con cui i non vedenti riescono a distinguere le monete sta nel tatto coi bordi. Ad esempio, il bordo delle monete da 1 e 5 centesimi è totalmente liscio, mentre quella da 2 è attraversato da una scanalatura; quello delle monete da 20 centesimi è anch’esso liscio ma con sette tacche; le monete da 10 e 50 centesimi hanno il bordo contornato con smerli fili, mentre quello delle monete da 1 euro è composto da un alternasi di sezioni lisce e zigrinate; infine, quelle da 2 euro hanno un’incisione sul bordo zigrinato.

Le banconote. Per aiutare le persone con problemi visivi si è pensato di utilizzare dei colori decisi e contrastanti, in modo da differenziare i tagli consecutivi. A ciò si aggiunge anche la dimensione, che aumenta proporzionalmente al valore della banconota.

Per la stampa dei biglietti è stata utilizzata la tecnica della calcografia, tramite la quale si applica un effetto facilmente percepibile al tatto: nel bordo delle banconote da 200 e 500 euro sono infatti impressi dei segni che possono essere riconosciuti al tatto, che però non compaiono nelle banconote da 100 euro, che hanno la stessa altezza di quelle di valore più alto.

 

Fonte immagine: Pixabay.com