Firenze curiosità e leggende

Firenze: 5 leggende e curiosità

Firenze: 5 curiosità (con un pizzico di leggenda) su una delle più belle città d’Italia

Di leggende e curiosità su Firenze ce ne sono a bizzeffe: non si finirebbe più di parlarne. Considerata una delle città italiane da visitare in due giorni (anche se, ci scommettiamo, ci tornerete, perché vi resteranno ancora tanti altri posti da vedere), abbiamo fatto una selezione dei luoghi più particolari che non dovrebbero mai mancare nel vostro itinerario.

Il ritratto nascosto di Michelangelo

Non si finirebbe più nemmeno ad elencare lo spropositato numero di grandissimi artisti che hanno reso Firenze immortale con il loro estro. Come loro rappresentante, abbiamo scelto Michelangelo Buonarroti e quello che potrebbe essere considerato un suo “graffito”.

 

Palazzo Vecchio, piazza della Signoria, a destra dell’ingresso: un’incisione disegna un profilo umano sul muro. Realizzata da Michelangelo, la sua origine è ancora oggi dibattuta.

 

Per alcuni sarebbe, semplicemente, l’autoritratto dell’artista.

 

Secondo un’altra versione, sarebbe il ritratto, lasciato lì a mo’ di “pubblico ludibrio”, di una persona che assillava costantemente l’artista.

 

Secondo una terza spiegazione, Michelangelo fu talmente colpito dell’espressione di un condannato a morte, che passava da quelle parti, da volerla immortalare subito, magari per poi utilizzarla in una delle sue opere.

La finestra sempre aperta

Questa curiosità è davvero molto peculiare. Nel XVI secolo (ma, trattandosi di una leggenda, il periodo storico potrebbe essere diverso), una coppia di innamorati viveva nel palazzo Grifoni. L’uomo, un giorno, fu costretto a partire per la guerra. La donna, ogni giorno, lo aspettava alla finestra, inutilmente.

 

E continua ad aspettarlo. Quella finestra di palazzo Grifoni, in piazza Santissima Annunziata, è sempre aperta. A imperitura testimonianza di un amore che è stato più forte di tutto.

L’orologio al contrario

Va bene che il tempo è un concetto relativo, ma qui la cosa è stata presa un po’ troppo a lettera. E, soprattutto, lo è stato diversi secoli prima della nascita di Einstein.

 

Controfacciata del Duomo di Firenze, già di per sé un inestimabile gioiello architettonico. Il pittore Paolo Uccello (1397 – 1475) qui dipinse un grande orologio. Ebbene, il meccanismo, che si trova all’interno della parete, fa girare le lancette al contrario. Perché? Be’, non si sa di preciso. Anzi, in sostanza non si sa proprio il perché.

 

Altra peculiarità dell’orologio è considerare che le giornate cominciassero di sera, quindi seguendo il calendario liturgico. Insomma: già solo questo orologio ne avrebbe di cose da dire ai suoi visitatori.

La Berta

Si resta all’ombra del Duomo. Si sa, ogni muro di Firenze richiederebbe un’attenta quanto minuziosa analisi, per scovare piccoli segreti e opere d’arte apparentemente dimenticate. Come la Berta, che se ne sta da secoli affacciata a una parete della chiesa di Santa Maria Maggiore.

 

Il busto, in realtà, è anche alquanto inquietante. La tradizione popolare gli ha dato il nome di Berta. Le leggende sono fioccate. Una di queste vuole che si tratti di una fruttivendola, la quale donò tutti i suoi averi alla chiesa per realizzare una campana che avvisasse i cittadini di Firenze dell’apertura e della chiusura delle porte.

 

Secondo un’altra versione, la signora Berta si affacciò da una finestra e disse ai suoi concittadini di non aver pietà di Cecco d’Ascoli, un alchimista che, condotto in processione per essere arso al rogo, aveva chiesto che gli dessero da bere. Adirato per le parole della Berta, l’alchimista le lanciò una maledizione che non avrebbe più permesso alla donna di togliere la testa da dove si trova in quel momento. Letteralmente.

Le pietre sbagliate di palazzo Pitti

Si chiude con un altro dei luoghi simbolo di Firenze. Il bugnato di palazzo Pitti è sicuramente notevole ma tutt’altro che perfetto. Specialmente per un particolare: le pietre sbagliate.

 

Palazzo Pitti doveva essere la rappresentazione della potenza e della ricchezza della famiglia Pitti. Luca Pitti, il capofamiglia, voleva farla vedere ai Medici su chi fossero i più ricchi e potenti di Firenze. Ed ebbe un’idea alquanto megalomane: inserire, nel muro del palazzo, due blocchi di pietra: uno lunghissimo, di dieci metri, che doveva rappresentare lui e la sua famiglia; un altro, molto più piccolo, che rappresentasse i suoi rivali.

 

I due blocchi si trovano, ancora oggi, tra due finestre vicine all’ingresso principale di palazzo Pitti.

Tour di Firenze

Gli sportelli Forexchange si trovano in via Por Santa Maria, al Mercato nuovo e in piazza San Giovanni: qui potrete trovare tutte le informazioni turistiche che vi occorrono per organizzare al meglio la vostra visita alla città di Firenze.