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Le principali regole doganali italiane

Comprare un souvenir durante un soggiorno all’estero è un’azione che accomuna la maggior parte dei turisti.  Ma quali sono le regole doganali italiane per importare bene acquistati in altri paesi?

Bisogna subito effettuare una distinzione tra l’acquisto effettuato nei Paesi dell’Unione Europea e quelli extra Unione. I souvenir o i beni acquistati nei Paesi dell’Unione Europea sono privi di tassazioni doganali e non sono soggetti a restrizioni. Per gli acquisti effettuati nei Paesi che non fanno parte dell’Unione Europea accade esattamente il contrario, ma vediamo i casi specifici.

Le regole doganali italiane prevedono in caso di acquisto di beni culturali l’esibizione della fattura di acquisto o la certificazione sull’origine del bene. In alcuni casi potrà capitare che venga richiesto anche l’intervento dell’Amministrazione dei beni culturali per la valutazione dell’opera.

I generi alimentari o di carattere commerciale possono essere importati in Italia solo se il loro valore non superi i 300 euro, sui prodotti come alcol tabacco l’esenzione è sulla base del quantitativo da importare. Vediamo alcuni esempi.

I quantitativi di tabacco ammessi per chi proviene da Paesi Extra UE sono di massimo: 250 grammi di tabacco da fumo, 50 sigari e 200 sigarette. Discorso simile anche per i quantitativi di alcol, sono concessi per ogni persona: 16 litri di birra, 4 litri di vino, 2 litri di bevande distillate e un litro di alcol.

Se le quantità presenti in valigia rispettano le regole doganali italiane, allora non sarà necessario dichiarare nulla una volta giunti in aeroporto. In caso contrario sarà necessario pagare i diritti doganali.

 

Fonte immagine: pixabay.com