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Quanto al ceco, la sua pronuncia è piuttosto complessa, ma le parole si pronunciano come si scrivono, pertanto non incontrerete grandi difficoltà a leggerle una volta che avrete preso dimestichezza con i suoni. L’accento tonico cade di solito sulla prima sillaba.

Le vocali della lingua ceca sono lunghe o brevi: le vocali lunghe hanno ovviamente una durata maggiore e si distinguono graficamente dalle brevi perché sono segnalate da un accento acuto (la u lunga, però, può essere trascritta anche ‘ů’).
Comunque, a parte la distinzione tra lunghe e brevi, la pronuncia delle vocali del ceco non è differente da quella italiana (la ‘y’ si pronuncia ‘i’; ‘ě’ palatalizza la consonante precedente e si legge pressapoco come il dittongo ‘ie’).


SCIOGLILINGUA CECHI
Dimenticate ‘Sopra la panca la capra campa’ o ‘Trentatré trentini…’: con una lingua in cui le vocali sembrano essere un optional, i cechi vantano una tradizione di scioglilingua che non teme rivali.
Esercitatevi a ripeterli un po’ di volte se volete impressionare i vostri ospiti cechi.

  • Strč prst skrz krk (letteralmente, ‘infilati un dito in gola’).
  • Třistatřicettři stříbrných stříkaček stříkalo přes třistatřicettři stříbrných střech (Trentatré spruzzatori d’argento spruzzavano su 333 tetti d’argento).
  • Šel pštros s pštrosáčaty pštrosí ulicí (Lo struzzo camminava con i suoi struzzini lungo Via Struzzo).

Se siete particolarmente bravi, provate questo (su gentile concessione di Wikipedia, anche se non abbiamo mai sentito nessuno tentare di pronunciarlo): Prd krt skrz drn, zprv zhlt hrst zrn (Una talpa scorreggiò tra l’erba dopo aver ingoiato una manciata di grano).